lunedì 25 ottobre 2010

Monnezzari


Sono incazzata come una mosca incazzata.
Sarà che sto mangiando, e mi tocca vedere quelle facce, sentire quelle voci, sorbirmi questa vergogna.
Ma perchè sono nata in Italia, perchè devo per forza sentire almeno tre volte all'anno ste puttanate?assistere a sto teatrino impietoso?
Divento sprezzante, divento violenta cazzo.
Perchè non fa niente se sei ignorante, davvero, non fa niente, ma perchè devi insozzare la faccia pubblica dello stesso posto dove vivo io?
L'italia è la fiera del volgo volgare, la sagra dell'ignoranza pestilenziale, cazzo.
A mazzate, d'un dio, bisogna arrivargli tra capo e collo, annientarla quella casta.

(E i pellegrinaggi, oh i pellegrinaggi! oh i pellegrinaggi! perchè non ero nei paraggi?ad accoglierli porco giuda, ad accoglierli.)

Davvero non c'è un limite a sta produzione di mangime per sub-umani ciarloni?
Dio ma che schifo, cazzo, che schifo che mi fate.
Ogni tanto in preda ai miei deliri da oratrice quasi arrivo a desiderare che una qualche disgrazia succeda a me, o se non una disgrazia qualche cazzo di sfiga che possa essere data in pasto a sta merda di gente che popola il mio territorio e che magari oggi ho incrociato in macchina, (ci avrò anche preso il caffè vicino in bar), perchè mi fermino a me ste facce di cazzo, dio mio, ma vieni, vieni a suonarmi al citofono che poi scendo.
Fermami, ti prego, fermami per strada e chiedimi che cazzo ne penso.
Il titolo di Blob oggi era "monnezzari". sì,cazzo,sì.

Mi è ri venuta in mente l'Aquila, ci avevano allietato con un'altra infinita serie di processi pietosi, pagine nere, marce, maleodoranti del giornalismo italiano.
Giornalismo?ma cosa dico anche io? Dio mio, ma perchè le fanno andare in onda quella banda di puttane piangenti? ma perchè?

Mi vergogno che qualcuno di rispettabile possa trovarsi in Italia e accendere la televisione in questi giorni.

FAte cagare, cagare cazzo.vergogna.

ce l'ha una casa la barbara d'urso? una macchina ce l'ha quella faccia di cazzo?

9 commenti:

Fargo ha detto...

la televisione e il giornalismo sono un mondo che si auto-alimenta. un circolo vizioso ricco di teatranti e furbetti. Una volta mosso l'ingranaggio iniziale non lo si ferma più, a meno di una rivoluzione culturale e politica che alla fine porterebbe soltanto al cambiamento del proprietario. Condivido lo squallore, la mancanza di intimità del proprio dolore, il vedersi a dover commentare davanti ad altri sconosciuti l'assassinio della propria figlia, la rapina subita, le botte prese, il crollo del proprio mondo. Ho assistito a file di giornalisti che uno per uno suonavano il campanello di casa dell'uomo ucciso dall'amico a turno per tutto il giorno. Se si vuole la televisione in casa si vuole anche questo. Un pò come essere su feisebuc e non volere che gli altri leggano il tuo profilo.

Il giudizio va dato dopo aver visto la prospettiva dei giornalisti, gli artisti del quotidiano. Non che li difenda intendiamoci.

Sono contenti di andare a fare ciò? di suonare, chiedere, importunare? A me è capitato più volte. Ho dovuto parlare con cassiere rapinate, legate, picchiate per poche centinaia di euro pochi, ho dovuto chiedere foto di fratelli deceduti perchè erano conosciuti in città, ho parlato con figli che hanno trovato il padre morto in una vallata dentro l'auto...il tutto pochi attimi dopo che tutto era accaduto. E' orribile per loro ma è orribile anche per te. Preferiresti mangiare merda a pranzo e a cena più che andare lì. è un mestiere che non ammette sentimenti, che non ammette paure, pause di riflessione o rifuti. Una volta è lontano. Una volta è il vicino. Una volta sei tu. E' la cronaca che porta la corona, noi siamo solo le sue marionette.

Ti puoi rifiutare? se lo fai come mestiere no; dopo la redazione non ti chiamerebbe più, inizia a dubitare di te e tu non avanzerai mai di carriera, non entrerai mai nella redazione. Quindi chi decide? chi decide di mettere nel giornale del giorno dopo il dolore in presa diretta? la redazione? il direttore? no. loro danno solo ordini. è il sistema che lo decide. Il sistema che se apri con la testimonianza del picchiato vendi 10 volte di più del normale. E il picchiato stesso compra delle copie e le fa comprare ai parenti e amici dicendo che era sul giornale con l'increscioso episodio che lo vede coinvolto.

è uno strano sistema. perchè a tutti fa schifo, ma nonostante tutto, continua a girare.Un sistema che si autoalimenta dalle piccole cose che coinvolgono gli 'attori' in campo. il giornalista dopo non lo chiamano. il redattore lo accantonano. il direttore lo smollano perchè vende meno. la concorrenza è agguerrita. il padrone vuole più soldi. Puoi picchiarlo il giornalista, cacciarlo a male parole. Ti sarai sfogato, ma il risultato sarà sempre lo stesso. non si riesce a cambiarlo.

A chi piace tutto ciò? Perchè continua se fa schifo a tutti colro che sono coinvolti?

Non piace solo a chi è affetto da ignoranza come scrivi tu all'inizio, non lo è. Nessuno ammette di essere ignorante o di non essere diverso dagli altri. In pochi lo fanno realmente convinti di quello che dicono.

è tutto forse un tentativo di sdrammatizzare, di attutire un dolore mortale, un modo di porsi d'innanzi all'eternità per continuare a vivere nel tempo.

L'Italia ci dà un buon colpo, regna per certe nefandezze, per certi prodigi giornalistici, ma è così dappertutto. Credo Immagino e Penso.

Renato ha detto...

Caro Fargo
io ti credo fino a un certo punto.
Se fai il giornalista un motivo c'è, deve esserci, se no faresti qualcos'altro. Tu cerchi giustificazioni dietro il 'sistema', ripari il tuo non volerti schierare dietro qualcosa di più grande di te e di immodificabile. se anche a voi giornalisti fa schifo parlare delle tragedie e suonare i campanelli smettete di farlo.

Sono molto più d'accordo col post che mette a nudo una realtà schifosa e viscida di quello che tu chiami giornalismo e cronaca e di quello che io chiamo merda e merda.

Bob ha detto...

Semplice e concreto. Bravo Renato.

Galla ha detto...

Se cambiassi anche minimamente rotta rispetto ciò che ho professato nel post con tale veemenza, risulterei quantomeno cannalvento.
Brevemente e forse anche banalmente Fedefargo, mi è venuto in mente il Dente, quando canta che "ogni scelta è una rinuncia".
Ne parla a proposito di amore, e di come scegliere qualcuno che ami significhi necessariamente perdere qualcosìaltro, sia la tua completa libertà , sia quel che vuoi.
Enon lo vedo molto lontano da quello che penso di te e del tuo lavoro, dopo quello che hai scritto.
Gli innamorati sono spesso autogiustificanti e irrazionali verso l'Oggetto.
Sono d'accordo sulla tua visione disincantata, sei sincero e non ipocrita,e queto l'ho apprezzato.
Ma la penso come Renato.
Non ho scelto niente quando ho voluto la televisione in casa, proprio niente, men che meno sta vergogna, che come dici tu (verissimo) non è confezionata solo per le macchiette che abbiamo in mente tutti, ma per quella parte di tutti noi purtroppo che si alimenta dell'osceno, del tragico, del pietoso.


Renato ti conosco?

Renato ha detto...

certo che mi conosci! sono Fargo

Galla ha detto...

oltre che fargo, sei anche un poò un quaquaraquà!, d'un semo!

VotaRenatoVotaRenatoVotaRenato.

Lumumba ha detto...

è bello sapere che esiste ancora qualcuno che non si lascia abbindolare dalla tv e dalle sue nefandezze.

Per restare in tema segnalo che drammi televisivi come quello della povera Sarah vanno in tv tutti i giorni. Pensate al programma 'I Fatti Vostri'. non è altro che gente che va in tv a raccontare i propri cazzi e quelli dei propri parenti e vicini a chiunque li voglia ascoltare. è tragicomico.

Spegnete la tv e accendetevi una...

Galla ha detto...

Il comitato sai cheffà? manda la pubblicità.
e' stato la colonna sonora di tutti i pranzi delle elementari, dalla nonna.

Il mio blog pullula di identità trash. Benvenuto Lumumba!
Non mi offendo se vi firmate eh!

Joy ha detto...

invece dà soddisfazione interpretare più identità e poter esprimere pensieri differenti che contrastano tra loro.

è una cosa che la vita reale non ti permette di fare,se non aprendoti la strada verso critiche perbeniste.