Io a Fabio Volo, quantomai discusso easy-personaggio della scena italiana, fondamentalmente credo di volergli bene.cazzo, è anche un eroe di Good Grief.
Gli voglio bene, forse gli volevo bene fino a due libri fa.
UN POSTO NEL MONDO rimane uno dei libri che ha fatto più avanti-indietro da casa mia a case di persone care "oh leggilo", e anche da mensola a mensola, da mensola dei libri riposti a mensola dei "libri in corso", letto riletto tante volte.
Io voglio bene al fabio volo ironico, al fabio volo cazzone, al fabio volo che non sa cosa farsene della sua vita, che allora si sperimenta, a quello simpatico, a quello puci, a quello che sviscera gli affetti in quel modo verace, nostrano, senza veli che mi aveva sempre preso.
Mentre al fabio volo che non ama perchè non sa amare(hai rotto il cazzo), a quello che ti propina la sua filosofia dall'alto della sua vita di eccessi con quell'aria da bohemian del cazzo, sparando a zero, trattando asetticamente convivenza, condivisione, figlianza, quasi a lasciare intendere che altre visioni non possano che essere sicuramente pagliacciate di chi non ha visto tanto mondo quanto lui, bè..a lui, sto giro, gli caccio un bel 4 a penna rossa.
Dai forse un 5. Ti salvo per quando parli del tuo papà, della tua infanzia, del rapporto amore-divoro-vita parallela con i libri.
Fino a lì mi sei piaciuto.
Caro Fabio,
c'hai rotto un po' i coglioni.
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domenica 27 dicembre 2009
martedì 15 dicembre 2009
L'alternativo è il tuo papà

"forse non è proprio legale sai, ma sei bella vestita di lividi"
è un po' odi et amo, con l'Agnelli, poichè il mood da alternativo del cazzino un po' ce l'ha ..ed è una delle categorie che proprio mi danno dermatite, assieme a quella "milanesi".
Però ho come il sentore che il suo sia un essere veramente un alternativo, poi
- è sincero, schietto.
- ha quella erre.
-e ha scritto Quello che non c'è.
-RIPRENDERE BERLINO( non sarebbe bello?)
-ha scritto voglio una pelle splendida.
-è indiscutibilmente sexy.
-ha scritto dentro marylin.
-ha scritto male di miele
-ha ballato nel video di Sui giovani d'oggi ci scatarro su.
-Urla.
-anche se non sembra sotto sotto secondo me è simpatico.
Sono motivi sufficienti per appiccicargli la label "eroe".
sabato 12 dicembre 2009
Sonnellini
mercoledì 15 luglio 2009
Vinicio
Dove vanno a finire i calzini
quando perdono i loro vicini?
dove vanno a finire beati
i perduti con quelli spaiati?
quelli a righe mischiati con quelli a pois
dove vanno nessuno lo sa
Dove va chi rimane smarrito
in un’alba d’albergo scordato
chi è restato impigliato in un letto
chi ha trovato richiuso il cassetto
chi si butta alla cieca nel mucchio
della biancheria
dove va chi ha smarrito la via
Nel paradiso dei calzini
si ritrovano tutti vicini
nel paradiso dei calzini..
Chi non ha mai trovato il compagno fabbricato soltanto nel sogno
chi si è lasciato cadere sul fondo
chi non ha mai trovato il ritorno
chi ha inseguito testardo un rattoppo
chi si è fatto trovare sul fatto
chi ha abusato di napisan o di cloritina
chi si è sfatto con la candeggina
Nel paradiso dei calzini..
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
Dov’è andato a finire il tuo amore
quando si è perso lontano dal mio
dov’è andato a finire nessuno lo sa
ma di certo si trovera’ la’..
Nel paradiso dei calzini
si ritrovano uniti e vicini
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
non c’è pena se non sei con me
IO DAVANTI A TANTA GENIALITà MI SCIOLGO E SORRIDO.
quando perdono i loro vicini?
dove vanno a finire beati
i perduti con quelli spaiati?
quelli a righe mischiati con quelli a pois
dove vanno nessuno lo sa
Dove va chi rimane smarrito
in un’alba d’albergo scordato
chi è restato impigliato in un letto
chi ha trovato richiuso il cassetto
chi si butta alla cieca nel mucchio
della biancheria
dove va chi ha smarrito la via
Nel paradiso dei calzini
si ritrovano tutti vicini
nel paradiso dei calzini..
Chi non ha mai trovato il compagno fabbricato soltanto nel sogno
chi si è lasciato cadere sul fondo
chi non ha mai trovato il ritorno
chi ha inseguito testardo un rattoppo
chi si è fatto trovare sul fatto
chi ha abusato di napisan o di cloritina
chi si è sfatto con la candeggina
Nel paradiso dei calzini..
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
Dov’è andato a finire il tuo amore
quando si è perso lontano dal mio
dov’è andato a finire nessuno lo sa
ma di certo si trovera’ la’..
Nel paradiso dei calzini
si ritrovano uniti e vicini
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
non c’è pena se non sei con me
IO DAVANTI A TANTA GENIALITà MI SCIOLGO E SORRIDO.
sabato 21 febbraio 2009
Victoria Cabello.

Discretamente gnocca, simpaticissima, intellignte, gran gusto nello scegliere gli ospiti e originalissima nel proporre scherzi, regali e filmati.
Fa delle facce che da sole basterebbero per meritare di guardare il programma.
Risata contagiosissima, humor irresistibile, almeno per me.
Ricordiamo che da iena ha fatto della roba che io non so se farei neanche se mi pagassero metà di quel che davano a lei (anzi forse si)
Very victoria è una delle poche cose che continuo a guardare in tv..la prima puntata di questa stagione poi è stata spettacolare con Francesco Favino, simpaticissimo e talentuossissimo.
finisco con un post su di lei rubato da un sito di recensioni.
"..Per concludere c’è la sigla. Che da sola vale metà del programma. Di settimana in settimana la scatenata presentatrice reinterpreta il video clip di un brano storico calandosi nei panni di una delle grandi dive della canzone italiana e internazionale. Anche in questa edizione gli spettatori sono invitati a girare la loro imitazione della sigla e partecipare al concorso che premia con una pubblica esibizione l’autore del remake più riuscito."
Ho anche scoperto che sta con Maurizio Cattelan, uno degli artisti contemporaei più quotati, quello che aveva appeso i bimbi impiccati in centro a Milano, e che aveva fatto quell'opera col papa colpito da un meteorite..
si son trovati..
martedì 6 gennaio 2009
Elio.

Dovrei trascrivere ogni sua canzone per dare l'idea del perchè gli appiccico l'etichetta "eroe".
non so spiegarlo, semplicemente AMO la sua comicità
la sua inesauribile creatività
appunto, geniale..
Suicidio a sorpresa Allegretto.
"Gli Adramelech, i Necrophobic e i Sadistic Intent
Bravi però sono un po’ troppo commerciali per me
Meglio gli Absurd che insieme ai Death e ai Profanatica
Non fan rimpiangere i Tartaros, i Massacra, i Dismember,
Gli Entombed, i Pestilence e i Rigor Mortis
Certo che se
Ti ascolti il primo dei Monstrosity
Ti accorgi che han preso tutto dai Sarcofago
Gli Atrocity sono un po’ i nuovi Intestine Baalism
Più inimitabili, meno imitabili dei Suffocation
Ma i più imitati son sempre i Peparors "
de he hi ho.
Midicooo!
lunedì 29 dicembre 2008
Le Scaphandre e le Papillon

Jean Dominique Bauby a 43 anni è colpito da un ictus che compromette gravemente la struttura del Tronco dell'encefalo.
E' affetto da quella che in ambito medico viene chiamata "Locked-in Syndrome"(L.I.S.)
"non è affatto consolante, ma ci sono le stesse probabilità di cadere in questa trappola quante di vincere il superpremio alla lotteria.."
Completamente vigile, è affetto da una paralisi totale, che gli risparmia la palpebra destra, unico mezzo di comunicazione col mondo.
Non può parlare, e l'unica soluzione per interagire con gli altri è chiudere l'occhio sulla lettera desiderata, mentre l'interlocutore gli snocciola a memoria l'alfabeto opportunamente modificato con le lettere in ordine di frequenza d'uso nella lingua francese.
Questa estenuante procedura gli ha permesso di scrivere un libro sotto dettatura, che ha avuto la "fortuna" di poter vedere pubblicato, poco prima di morire per arresto cardiaco nel 1997, dopo due anni di L.I.S.
Ne è stato tratto un film, a mio parere davero bello, onorato da parecchi premi, che ripercorre la sua malattia attraverso il suo occhio e la sua angoscia.
prima di morire Jean-Do ha fondato l'A.L.I.S., l'association of the locked in syndrome., che ha sede a Parigi, dove viveva e lavorava come caporedattore della rivista Elle prima dell'incidente.
Ne avevo sentito parlare a lezione di Neuro si questa malattia, e dove facciamo tirocinio, ogni tanto capita di vederne qualcuno.
Pensare che un giorno mi potrò trovare a lavorare con pazienti del genere mi destabilizza, mi riempie di paura, mi entusiasma.
Anche se prego di non farmi contagiare dalla maledetta "compassione da malattia grave", e di diventare come quelli che se non c'è un che di eccezionalità, non si sentono abbastanza Superman.
Spero di riuscire sempre a riconoscere l'eccezionalità di un ottantenne emiplegico che torna camminare, anche se non è giornalista, anche se non uscirà un libro esaltante sualla sua storia.
(E,S,A,R,I,N,T,U,L,O,M,P,D,C,F,B,V,H,G,J,Q,Z,Y,K,X,W)
Il film rende bene, ma il libro è davvero sconvolgente.
E mi vien da pensare a Jean -Do, e a tutti i Jean-Do intrappolati nel loro pesantissimo scafandro, che magari proprio in questo momento, chissà dove staranno facendo volare le loro farfalle.
Mi vien da pensare alle famiglie di questi ammalati, ai malati di SLA sempre più numerosi, alla tremenda angoscia che li colpisce, alle loro vite che si racchiudono in una stanza che diventa scenario invariato della vita del malato per anni.

Mi fa pensare la sua irresistibile ironia.
Mi vien da pensare all'eccezionale capacità del cervello umano , alle famose Rappresentazioni Mentali, che tutt'altro che astratte e evanescenti, hanno tenuto in vita Jean Do, permettendogli di raccontarci la sua malattia.
A noi che siamo solo "schifosissimi esseri sani" , come disse il mio prof d'anatomia.
Mi vien da pensare che tutto sia così difficile, che il relativismo mi faccia sempre più schifo, e paura.
"Dietro le tende di tela tarmata un chiarore latteo annuncia l'avvicinarsi del mattino. Ho male ai calcagni, la testa come un'incudine e una sorta di scafandro racchiude tutto il mio corpo. La mia camera esce dolcemente dalla penombra. Guardo in ogni particolare le foto di coloro che mi sono cari, i disegni dei bambini, i manifesti, il piccolo ciclista di latta che mi ha mandato un amico la vigilia della Parigi-Roubaix e la forca che sovrasta il letto dove sono incrostato come un paguro bernardo nella sua conchiglia.
Non ho bisogno di molto tempo per sapere dove sono e per ricordarmi che la mia vita si è capovolta quel venerdì 8 dicembre dell'anno scorso.
Fino ad allora non avevo mai sentito parlare del tronco cerebrale. Quel giorno invece ho scoperto tutta in una volta questa parte maestra del nostro computer di bordo, passaggio obbligato tra il cervello e le terminazioni nervose, nel momento in cui un incidente vascolare ha messo fuori uso il suddetto tronco. Un tempo si chiamava "congestione cerebrale" e molto più semplicemente se ne moriva. Il progresso delle tecniche di rianimazione ha reso più sofisticata la punizione. Se ne scampa ma accompagnati da quella che la medicina anglosassone ha giustamente battezzato locked-in syndrome: paralizzato dalla testa ai piedi, il paziente è bloccato all'interno di se stesso, con la mente intatta e i battiti della palpebra sinistra come unico mezzo di comunicazione.
Ovviamente, il principale interessato è l'ultimo a essere messo al corrente di queste gratifiche. Da parte mia, ho avuto diritto a 20 giorni di coma e a qualche settimana di nebbia prima di rendermi veramente conto dell'entità dei danni. Ne sono emerso solo alla fine di gennaio nella camera numero 119 dell'ospedale marittimo di Berck, dove penetrano ora le prime luci dell'alba.
È una mattina come tutte le altre. Alle sette la campana della cappella ricomincia a segnare il fuggire del tempo, quarto d'ora dopo quarto d'ora. Dopo la tregua della notte, i miei bronchi intasati si rimettono a brontolare rumorosamente.
Contratte sul lenzuolo giallo, le mani mi fanno soffrire senza che io arrivi a capire se sono bollenti o gelate. Per lottare contro l'anchilosi faccio scattare un movimento riflesso di stiramento che fa muovere braccia e gambe di qualche millimetro. Talvolta basta a dare sollievo a un arto indolenzito.
Lo scafandro si fa meno opprimente, e il pensiero può vagabondare come una farfalla. C'è tanto da fare. Si può volare nello spazio e nel tempo, partire per la Terra del Fuoco o per la corte di re Mida, si può fare visita alla donna amata, scivolarle vicino e accarezzarle il viso ancora addormentato.Si possono costruire castelli in spagna, conquistare il vello d'oro, scoprire Atlantide, realizzare i sogni di bambino e le speranze di adulto..
Fine delle divagazioni, bisogna che inizi a comporre i diari di questo viaggio immobile, per essere pronto quando l'inviato del mio editore verrà a raccogliere il mio dettato, lettera per lettera.
Nella mente mescolo dieci volte ogni frase, tolgo una parola, aggiungo un aggettivo e imparo il testo a memoria, paragrafo dopo paragrafo."
Jean Dominique Bauby.
Berk-Plage luglio-agosto 1996.
Benny pensosa.
domenica 28 dicembre 2008
sabato 22 novembre 2008
La voz a ti debida-Pedro Salinas.

Conosciuto ormai tre anni orsono.
Poeta spagnolo, che cantò di amore corrisposto, ma spesso purtroppo no.
Che poi..Purtroppo non so..perchè a me che decenni dopo i suoi dolori leggo la sua raccolta, forse fa comodo che abbia sofferto, non avrei questo libercolo tra le mani, e non sarei qui a scrivere di lui sotto etichetta "eroi".
No quiero que te vayas
dolor, última forma
de amar. Me estoy sintiendo
vivir cuando me dueles
no en ti, ni aquí, más lejos:
en la tierra, en el año
de donde vienes tú,
en el amor con ella
y todo lo que fue.
En esa realidad
hundida que se niega
a sí misma y se empeña
en que nunca ha existido,
que sólo fue un pretexto
mío para vivir.
Si tú no me quedaras,
dolor, irrefutable,
yo me lo creería;
pero me quedas tú.
Tu verdad me asegura
que nada fue mentira.
Y mientras yo te sienta,
tú me serás, dolor,
la prueba de otra vida
en que no me dolías.
La gran prueba, a lo lejos,
de que existió, que existe,
de que me quiso, sí,
de que aún la estoy queriendo.

"Non voglio che ti allontani, dolore, ultima forma di amare. Io mi sento vivere quando tu mi fai male non in te, né qui, più oltre: sulla terra, nell'anno da dove vieni nell'amore con lei e tutto ciò che fu. In quella realtà sommersa che nega se stessa ed ostinatamente afferma di non essere esistita mai, d'essere stata nient'altro che un mio pretesto per vivere. Se tu non mi restassi, dolore, irrefutabile, io potrei anche crederlo; ma mi rimani tu. La tua verità mi assicura che niente fu menzogna. E fino a quando ti potrò sentire, sarai per me, dolore, la prova di un'altra vita in cui non mi dolevi. La grande prova, lontano, che è esistita, che esiste, che mi ha amato, sì, che la sto amando ancora. "
versi dalla raccolta "La voz a ti debida-la voce a te dovuta". Madrid, 1933.
Non è la poesia più famosa, ma questa mi piace un sacco, ricorda tempi passati (thanks to the fuck.)
Se avessi messo "il tuo modo di amare" sarei risultata un po' scontatina, e mai vorrei esserlo per i miei numerosissimi lettori (ehehe).
Buon Sabato Ventoso.
lunedì 10 novembre 2008
Flight

Mi Piace crogiolarmi nel pensiero di stimare una persona, che sia un VIP o un amico vicino..leggere i suoi libri, o ciò che scrive se appunto è un amico..seguire il suo programma televisivo..conoscerlo.
Fabio Volo l'ho conosciuto anni fa, col suo primo libro.
E' un deficiente.
Molti lo disprezzano parlando del ruolo da babbo finto ingenuo che si è ritagliato, e che gli ha fatto fare soldi.
Fattostà che fa programmi televisivi simpatici, libri che ho divorato, leggeri sicuramente ma piacevolissimi..
Mi è sempre sembrato sincero,volgarissimo, infantile, imparanoiato.. mi ha sempre fatto scasciare dal ridere, cosa che non può che consacrarlo nella top 20 dei miei "Fun Eroi".
"Arrivo a casa. Sulle scale incontro la ragazza che vive sotto di me, stava uscendo con il suo fidanzato. Sono pieni di piercing. Tutti e due. Ovunque. Rido pensando che dopo aver fatto l'amore debbano ogni volta compilare i moduli per la constatazione amichevole. "
"L'altra notte ho acceso la TV e c'erano i numeri erotici con donne che si leccavano e una scritta lampeggiante che diceva 'CHIAMA - GODI IN 30 SECONDI'. Godere in 30 secondi? L'incubo della mia adolescenza che ritorna: l'eiaculazione precoce. "
"Mi sono sdraiato in maniera un po' goffa su di lei, e ho cercato di infilarlo senza usare le mani, ma il mio vergine pisello invece di entrare strisciava sui suoi peli. Dopo un po', con l'aiuto della mano, ho iniziato a puntellarlo, finche' sono entrato e ho dato subito 3 o 4 colpi, ma ho capito dalla sua espressione che c'era qualcosa che non andava. L'avevo messo tra il suo sedere e il materasso. Cazzo, mi stavo trombando il materasso. Se non mi aiutava lei, ora forse sarei padre di due cuscini. "
"Infatti Tommy e' un pacifista. E' fuorilegge e vende erba e fumo, ma e' un pacifista. Tommy e' lo spaccifista. "
See you.
Barack
(l'onni mi ha detto che vuol dire benedetto in swailii...cioè ma quindi il papa è barack XVI?!)
giovedì 6 novembre 2008
Charles.
E' di dovere inaugurare il primo vero post di questo spazio con una delle sue mille fantastiche illuminanti strisce.
Non che io voglia abusare delle figure per riempire lo spazio di cose che non scrivo, anzi.
Lo amo profondamente, lo stimo in maniera smisurata, il che fa di lui un mio eroe a tutti gli effetti...
Siori e siore..Quel cazzo di genio di Charles Shultz
Non che io voglia abusare delle figure per riempire lo spazio di cose che non scrivo, anzi.
Lo amo profondamente, lo stimo in maniera smisurata, il che fa di lui un mio eroe a tutti gli effetti...
Siori e siore..Quel cazzo di genio di Charles Shultz

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