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domenica 1 marzo 2009

poggiapiedi?

Rieccomi ad aggiornare la rubrica dialettale de sto blog.
Oggi ero a pranzo dalla zia, cosa che mi crea sempre immenso piacere, per la zia e lo zio che sorridono sempre e che mi fan sentire importante e che mi ascoltano sempre, un po' meno per la presenza dei miei cugini, che al contrario spesso mi dan l'impressione che la mia persona non sia del tutto apprezzata, vabè.
I miei zii hanno un negozio di generi alimentari nel centro del paese dove abito, da sempre. hanno sessan'anni e dal 1957 si alzano tutte le mattine alle sei, servono i fioranesi,e alla sera la zia ha le mani che san di mortadella.

Abitano sopra al negozio, e la loro casa mi piace da morire, hanno buon gusto, persone semplici che apprezzano e conservano i "reperti" della loro infanzia: mobili scuri ristrutturati, con gli angoli smussati dalla vita, manifesti di generi alimentari ingialliti degli anni quaranta incorniciati in sala, specchi, sassi, mansarde, abbaini, pavimenti scuri di cotto che "VAI PIANO CHE C'HO DATO LA CERA"

Oggi lo zio Beppe (che più fioranese di lui c'è solo la nonna) era orgogliosissimo del nuovo complemento d'arredo.

Il seggiolone utilizzato da lui, i suoi fratelli, la sua mamma quando eran bimbi, praticamente una sedia altissima però in miniatura, l'ha riverniciato, ha rifatto l'impagliatura e adesso sta lì nel corridoio in bella vista, è bellissimo.

C'è anche una A intagliata da un bimbo poco rispettoso, suo fratello Abele, che non c'è più.
Per lui ha un valore inestimabile.
Che bello.

Nel parlare mi ha detto
"as vàd però che il an usè di ragsol un po' grand..a g'ha tòt al sciavarol consumè, t'en vàd?"

sorri Beppe, uott's di italian for sciavarol?!

SCIAVARòL

(pron. sciavaruol, non con la sci di sciabalaia, ma con la sci di sciancher,ovvero rompere, fiaccare in dialetto)

Non c'è traduzione letterale, l'unica che si avvicina è poggiapiedi, ma nn è corretta,

"al sciavarol l'è cal pes ed làgn c'a tin unì al dò gambi d'la scrana"
(..è quel pezzo di legno che tiene unite le due gambe della sedia)


a dimostrazione che il dialetto è , era davvero una lingua, con lessico specifico, che spesso non trova riscontro nell'italiano moderno.
che figata

cià
Benni in pomeriggio reumatico

domenica 14 dicembre 2008

Colui che ciocca i piatti.

CIOCAPIàT


Ecco l'aggiornamento della rubrica "dialettismi".
siccome l'ho utilizzato senza spiegare, e siccome ne ho parlato poco fa con Dave, e siccome è uno dei miei preferiti, mi trovo a spiegarvi il termine CIOCCAPIATTI.

Il nonno mi ha spiegato che la parola in sè si riferisce a colui che nelle bande di paese suonava i piatti, quindi una persona che senza troppe competenze musicali, fa un gran casino.
Da qui l'apostrofare "ciocàpiàt" un individuo che è nullafacente, o più precisamente , di quelli che fan tanto clamore poi però in soldoni non fan niente di che.

Nota: non so perchè, ma a proposito delle inimicizie tra vicini, sembra che questa "offesa" sia propria di noi fioranesi, da parte dei confinanti spezzanesi e sassolesi.


FIURANEIS CIOCAPIàT!!

buona domenica nebbiosa, bleah!

Ben

giovedì 27 novembre 2008

SACLONAZZA!

Flos Frugi countryside

Non so bene cosa mi prenda,
ma di fatto quasi tutti i giorni sembra che io non riesca a non postulare in questo blog esclamante "oh cielo".

Vabè, premesso questo.
Quest'oggi pensavo di inauguare una categoria che spero di aver la lena di riuscire a portare avanti a mo' di rubrica.
In quanto sostenitrice sfegatata delle buone tradizioni regionali, e inguaribile casinara da folklore, mi trovo quindi c'est soir a tagliare virtualmente il nastro tricolore di questo "DIALETTISMI".
chiedo perdono fin d'ora ma in quanto fioranese verace, il tutto sarà riportato sempre e comunque con il famoso accento lagnoso e cantilenante che ci costa tante prese per il culo perfino dai vicini sassolesi e spezzanesi. (vu etèr fiuuraneiiis)

Se son brava a mantenere la promessa, riporterò periodicamente parole indispensabili, detti, neologismi dialettali, perchè mi piace, perchè è divertente e per continuare a darla in culo (ehm pardon) e quel fighetto sassolese che un giorno mi disse
"guarda che non sta mica bene che una ragazza parli dialetto"

..SOCCIA Vè!!!( la torre degli asinelli mi perdoni la presa in prestito..)

Il primo post a riguardo va a una delle offese più simpatiche, vere, ricorrenti che continuo a sentire in chi da bravo, fa scappare una qualche cazzata dialettale quando non ne può più..

SACLAUNA!!!
Italianizzato:saclona (con esse emiliana)
Traduzione:non esiste una traduzione vera e propria come del resto accade per la maggior parte delle parole in dialetto..so solo che mi madre me lo ha urlato entrando in camera mia non so quante volte, che io lo dico sempre all'Onni in quanto degna rappresentante della categoria, nei momenti di baccanalismo che la caratterizzano.
racchiude disordine, poca eleganza, rozzaggine o rozzezza boh?

Contestualizzazione:

"..e dir ch'et pèr tante brèva..t'è propria 'na SACLAUNA! matèt apost!!!"


Alla prossima.

-Fiuranaisa ciòcapiàt.-