Scala A 2 piano, camera 14.
La nonna fa fatica a stare nel letto, è grossa, non è mai comoda, ma è sempre lei.
"Stràla!" appena entro.
Parenti, pro zii, pro nipoti, mio padre, tutti attorno alla Pia che è fiacca.
Gli zii che intavolano un discorso su chi morirà prima, e la dialisi,e l'età.bello.
La signora del letto di fianco ha i baffi, belli bianchi.
Magrina, con gli occhiali spessi, mangia al tavolo, la aiuta quella che dev'essere sua figlia. Dopo poco la saluta, che si rivedranno stasera.
La signora non ha parlato fino a quel momento.
La figlia è sull'uscio ormai.
Una vocina piccola:
"da un bes ai putin".
gli occhi inondati, il dito che trema stringendo il lenzuolo, tutta rossa in viso.
La figlia dice che sarà fatto,ride uscendo, guardandomi:
"i putin i gh'han vintedu an"
venerdì 12 novembre 2010
mercoledì 10 novembre 2010
Sogno
E' la prima cosa che faccio, da quando ho ripristinato l'ortostatismo, perchè voglio che sia più vivida possibile, i sogni se ne vanno in fretta, fanno quasi male dal gran che sono vivi.. pensi alla colazione e già se ne sta andando, con le emozioni che era.
Eravamo in una casa, di quelle che danno in affitto alle parrocchie per i ritiri spirituali, mi sveglio tardi, esco, io so che è circa mezzogiorno, ma fuori è buio. La gente è in giro, le macchine tutto vive, ma è buio.
L'anna mi parla, scherziamo un po' come sempre, provo a trasmetterle quella preoccupazione che mi sta assalendo, ma oltre a confermare che è tutto molto strano, lei non sembra fare.
Continuo a camminare, e lo scenario è (pur non essendoci mai stata) di quelle città arabe da billionaire, una sorta di piccola venezia fatta a piscina, gente ricca, belle ragazza con tacchi alti, ed è ancora buio-giorno.
E' stato qualcosa di ancestrale, primordiale, non riesco spiegarlo, vicino alla paura della Fine.
Il buio di giorno.
Eravamo in una casa, di quelle che danno in affitto alle parrocchie per i ritiri spirituali, mi sveglio tardi, esco, io so che è circa mezzogiorno, ma fuori è buio. La gente è in giro, le macchine tutto vive, ma è buio.
L'anna mi parla, scherziamo un po' come sempre, provo a trasmetterle quella preoccupazione che mi sta assalendo, ma oltre a confermare che è tutto molto strano, lei non sembra fare.
Continuo a camminare, e lo scenario è (pur non essendoci mai stata) di quelle città arabe da billionaire, una sorta di piccola venezia fatta a piscina, gente ricca, belle ragazza con tacchi alti, ed è ancora buio-giorno.
E' stato qualcosa di ancestrale, primordiale, non riesco spiegarlo, vicino alla paura della Fine.
Il buio di giorno.
domenica 7 novembre 2010
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