martedì 21 settembre 2010

ingulassorrt.



IMMGINARSI RIVINCITE MENTALI GLORIOSE,
QUANDO NELLA REALTà SORRIDI, MANDI GIù E ESCI CON STILE




Ci sono momenti nella giornata, in cui se fossimo in un cartone animato,gli orifizi anatomici del mio corpo, improvvisamente prenderebbero a fumare, come succede nelle pentole a pressione quando la mamma fa il riso.

C’è troppo dentro, da qualche parte deve pur uscire, come fa a stare tutto dentro a questo cervello stanco?

Essere me, in alcuni giorni è stancante.
Essere noi, intendo.

Non è poi così onesto da parte del mondo chiedere di essere così tante persone, in un giorno solo, come faccio? Non è giusto. Ci saremo anche passati tutti ma non è giusto.

Perché nel nostro mondo c’è così poca possibilità di essere noi stessi?

Forse saremmo esseri non dico più felici, ma meno frustrati, se potessimo essere più spesso noi.
Perché faccio così poco quello che mi piace?

Perché ci fiacchiamo i maroni a studiare cose di cui ci frega un 20 % , e a produrre PIL 8-9 ore al dì, e solo 5 a goderci la giornata?

Non sarà sottovalutata la potenza della soddisfazione, e della tranquillità?
Perché per esempio non si balla 5 minuti, dalle 8:25 alle 8:30, prima di mettersi sotto col lavoro?

Perché non ce la facciamo una cazzo di risata?

Perché ci godi a farmi sentire idiota? Perché lo fai davanti a più persone possibile? Perché ne approfitti del fatto che mi conviene tacere?
Ma soprattutto, perché cazzo lo fai con quel sorrisino incagabile finto-pacifista “nonhonientecontroditetisembrasolo” stampato in ghigno?

Oh, ma non sarò allieva per sempre, stronza.

Oggi giuro non so perché, mi è venuta in mente l’immagine di un papero, sdraiato a letto, che sospira stanco scuotendo il becco, e guardandomi sconsolato.
È stato bellissimo.

Cià.

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