martedì 10 febbraio 2009

Spettacolare.

L'ho letto questa estate, col magnifico sfondo della sardegna..
ieri ci ho ripensato..chissà poi perchè.
questa è la mia parte preferita, che bellezza.

Una delle metafore più belle mai lette
(nel modesto panorama delle mie letture, poi..)
Merita tutto il successo che ha avuto.



I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per sè stessi.

Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci.

Il secondo pensiero lo sfiorava soprattutto di sera, nell'intrecciarsi caotico di immagini che precede il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi delle bugie.

In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini,anzi,quasi vicini, perchè fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano.

ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli.Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l’uno all’altro.

Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finchè non li si scopre.





Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l’avava ma
i detto.


La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano

1 commento:

kunicolo ha detto...

uno dei mille libri che vorrei leggere qundo un giorno avrò finito di occuparmi di società, religioni e cazzi vari...che vogliaaaaaaaaaaaaaaaa